Cerca nel blog

martedì 30 agosto 2011

don't suicide, wear a hat





Today's a shitty day, part of a shitty week, part of a shitty month.
A friend of mine told me "don't suicide, wear a hat!".
So that's me, with my winter hat, in August.
It kind of worked.

sabato 27 agosto 2011

Inspiration


Days of non-study where inspiration comes and goes.

More photos on my Flickr: http://www.flickr.com/photos/jeanne_la_louve/

venerdì 15 luglio 2011

Sto diventando mia madre? (Post interrogativo)

Quand'è che ci si accorge di essere diventati come i propri genitori?
Mi ha colpito questo pensiero perchè stavo riflettendo su come le dinamiche che affronto nella mia testa, i problemi che ho, le sfumature di carattere, le paure inconsce che mi si insinuano nel cervello possano essere magicamente rincondotte a un'unica colpevole: mia madre.
Sì, direte che ho scoperto l'acqua calda.
Ma ci ho riflettuto a fondo e mi domando: al di là della inevitabile predisposizione genetica ereditaria a certi tipi di psicosi o di preferenze di stili di vita, quanta parte del patrimonio di problemi mentali dei nostri genitori possiamo evitare di ereditare?
In quanta parte questo complicato processo di depurazione dai difetti di chi ci circonda dipende dalla nostra volontà? E la nostra volontà non è anch'essa frutto di ciò che ci è stato insegnato, del modo in cui siamo cresciuti e in cui siamo stati educati? Chi di noi non ha dentro di sè un ricordo traumatico, forse dimenticato, che ha segnato per sempre la sua sensibilità nei confronti delle situazioni che gli si presentano adesso, anche se siamo grandi e grossi e si presume che sappiamo badare a noi stessi? Sarà colpa di genitori troppo apprensivi? Sarà colpa della società del terrorismo psicologico (che diventa psicosomatico)? Sarà colpa della mancazza di certezze dell'essere umano?
Mi ci sto ingarbugliando, sul serio. Per ora non vedo vie d'uscita da questo tunnel di supposizioni e teorie.
Credo che sia vero che siamo il risultato di ciò che ci è stato dato e insegnato (nel bene e nel male) ma credo che il passaggio veramente difficile sia quando ci rendiamo conto di avere finalmente del potenziale autonomo da sviluppare. Ad esempio io so che ho la potenzialità di respingere e combattere i miei problemi di "distacco" e le mie reazioni di panico verso esperienze nuove e mai provate, ma come si fa a far prevalere questa sorta di autostima sulla paura? Come si fa a far sì che la paura di affrontare se stessi e uscirne sconfitti non ci impedisca di lottare? L'irrazionalità è spesso più forte della razionalità.
Aver paura di se stessi è più difficile che aver paura degli altri. Quando sai di poter stare bene da solo, in pace con te stesso, hai davvero in mano la tua vita. Quando non sei sicuro di farcela, invece, come fai? Come fai a staccarti dal nido e provare a costruirtene uno? Come si fa, in sostanza, a fregarsene delle paure e buttarsi nelle cose?
Sto diventando mia madre? In definitiva no. Sto diventando "peggio" di mia madre, perchè non riesco nemmeno a pensare lontanamente di fare i passi che ha fatto lei (vivere in un'altra città, vivere da sola, fare vacanze da sola), figuriamoci fare meglio di lei.
Quand'è che l'essere umano si è attaccato così tanto alla quotidianità, alla sicurezza delle quattro mura, alla dipendenza dalla farmacia più vicina e al telefono sempre in tasca? Mi sembra di essere divisa in due: una parte di me sa che questa non è vita (e che solo pochi riescono a viverla davvero, la vita; quei pochi che hanno due palle così e se ne fregano di tutto), e l'altra parte di me si attacca con tutte le sue forze a questa "sotto-vita" perchè è la cosa che conosce meglio, che ha sempre conosciuto e dalla quale non se la sente di staccarsi. Rischi troppo grandi. Ma alla fine quali rischi??
Se la vita, questa vita, l'hic et nunc, è davvero tutto quello che abbiamo, vale la pena precludersi esperienze potenzialmente positive per la paura che invece si rivelino negative? Quale sarà il prezzo della tranquillità?

venerdì 17 giugno 2011

Spanish Revolution

Poco fa ho guardato un video che riassume in breve i primi giorni della mobilitazione spagnola del Maggio scorso.
Il Movimento 15M è vivo e attivo, solo che nessun media mainstream ne parla, in Italia come nella maggior parte del mondo.
Vedere questi giovani, queste famiglie, questi signori distinti, questi bambini, tutti uniti sotto il sole cocente di maggio nelle piazze spagnole per protestare, per chiedere democrazia reale (Democracia Real Ya), per costruire un'alternativa a questa nostra quotidianità fatta di TV e abbrutimento emotivo; vedere tutte queste persone brutalizzate dalla polizia, private della dignità, derubate materialmente e ideologicamente mi ha fatto piangere. E non poco.
Non mi stancherò mai di porre l'accento su queste storie, anche perchè nonostante la puntuale repressione del sistema, queste storie ci dicono che un'alternativa è possibile.
Senza stare a farvi un pippone su cosa ne penso, su cosa è successo, su cosa faranno ecc., guardatevi il video in questione qui: http://vimeo.com/24680188  oppure cercate Movimento 15M o Democracia Real Ya!( qui trovate il loro manifesto:http://www.democraciarealya.es/?page_id=2574) e troverete tutte le informazioni che volete.

mercoledì 15 giugno 2011

Smania verde e blu

Quindici di Giugno, caldo bestiale, tre libri da studiare, stanchezza cosmica arretrata.
Mal di vivere a go go.

Però ecco, che soddisfazione che mi dà pensare al referendum, a quel cinquantasei fottuto percento di gente che è andata a votare domenica e lunedì invece che andare al mare!
In barba a tutti i giochetti per farlo saltare, cambiare, slittare, annullare!
Avevo fatto un patto con me stessa: se anche stavolta fosse andata male avrei considerato seriamente il trasferimento all'estero. Senza scherzi, mi sembrava l'unica alternativa: la fuga preventiva o un destino di regime nucleare-privatizzato-ingiusto.
Fortunatamente non dovrò mantenere fede alla promessa, per adesso.
C'è ancora vita in questo paese, pare.
Speriamo che duri. Speriamo che non ci si faccia imbrogliare dall'ennesimo biscottino ("Meno tasse per tutti") e che ci si renda conto che non è cambiato granchè. Il coltello non l'abbiamo ancora noi dalla parte del manico, la melma è sempre quella ed è necessaria una bonifica più profonda, a cominciare dalle nostre coscienze civili.
I primi passi vanno nella giusta direzione.

Comunque, parlando d'altro.
Ho tre cose che mi ronzano per la testa in questi giorni: i Blues Brothers, il Chili con Carne e la fotografia.
Nell'ordine i BB perchè con la mia band stiamo cerando di metter su "Twist it" e ormai me la sogno la notte, il Chili perchè ho comprato qualche etto di fagioli neri qualche tempo fa e ora voglio darmi alla cucina messicana (clima ideale, dopotutto), e la fotografia perchè la sto trascurando troppo (un po' come tutto il resto) a causa dello studio che mi pressa parecchio (e se voglio levarmi dall'università in tempi decenti devo darmi una mossa).

In sostanza, smanio perchè vorrei fare un milione di cose e invece finisce che non ne faccio nessuna. E "sentire il tempo sprecato" è il male di vivere più doloroso, per me. Specialmente se fuori c'è un cielo blu e un prato verde.

sabato 11 giugno 2011

Dare un senso alla giornata


In clima di Referendum - ma non solo - ci vuole una bomba di energia come solo il Boss sa fare.
Domani e Lunedì, sapete cosa fare.

mercoledì 8 giugno 2011

Wake Up (and smell the coffee)


Goodmorning bloggers.
Today is an English-speaking day. Dunno why. Sometimes I just wake up thinking in English instead of Italian.
I'm out of exercise in writing it, so please be sympathetic.
I'm thinking..... Orange juice and toast for breakfast this morning.
Sun is shining but I feel rainy. Must be because of the two thousand things on my mind, or because of the two thousand pages I still have to study from here to monday.
I feel ugly (and look ugly, in my home-study-uniform, consisting in an enourmous "Cats" T-shirt and horrible light blue short pants, not to mention my culry, crazy, cavemen style hair) but I'm kind of enjoying it.
Well, turns out I'm the kind of person who finds the birght side of wallowing with a little help from tons and tons of coffee and the right soundtrack. Whatever gets you through the day, right?

lunedì 6 giugno 2011

Possesso

Io so che nulla mi appartiene al mondo
tranne il pensiero,
flutto imperturbato,
che vuol sgorgare dall'anima mia,
E ogni istante giocondo
di cui benigno un fato
mi concede di godere nel profondo.

Goethe


Esercizi di amore e libertà.

mercoledì 1 giugno 2011

Se un pomeriggio di giugno

Se un pomeriggio di giugno una ragazza svogliata, accaldata, sofferente per i postumi della sbronza collettiva della sera precedente decide di aprire un blog per passare il tempo e vedere che ne viene fuori?

Il nome del blog si riferisce a una discussione ricorrente tra me e mio padre, nello specifico al momento in cui lui mi accusa di non avere "attitudine a superare le tempeste". Tradotto: mi arrendo sempre troppo presto.
I motivi sono molteplici e ovviamente poco chiari, ma di certo so che non sono l'unica che in questo momento si trova su una barca in balìa delle onde e si chiede come si fa a uscire vivi dalla tempesta. Siamo tutti marinai inesperti alla ricerca di una bussola.